Michele Costanzo. Il lavoro critico
 

La struttura instabile su cui la critica contemporanea si basa è la diretta conseguenza del crollo di quell' equilibrio che, in passato, era costituito da una delicata trama di relazioni tessuta tra teoria, storia, e progetto. Una fondamentale terna di fili che attraverso il dinamico, intricato susseguirsi delle loro intersezioni, sovrapposizioni, accavallamenti, incroci, davano vita al processo di formazione, di costruzione del giudizio, di cui l'interpretazione costituiva il punto d'arrivo.

L'attuale stato di contraddizione interno al lavoro critico risulta essere accentuato dalla quasi inconscia, insinuante esigenza di perseguire un progressivo inserimento nel mercato dell'industria culturale, e negli apparati d'opinione. Un rapporto tra cultura e mondo dell'informazione basato sull'assunzione del presupposto che tutto possa diventare oggetto di comunicazione che, come osserva Gianni Vattimo, ha determinato la "riduzione della storia sul piano della simultaneità".

Tale condizione della contemporaneità, frutto del vorticoso dinamismo che avvolge lo sviluppo metamorfico della realtà, da un lato crea nell'osservatore una contrazione, in senso percettivo, della propria distanza prospettica nei confronti dell'evento, e dall'altro sottrae alla critica la condizione necessaria per poter esercitare il proprio ruolo.

L'articolato confronto tra critica e mondo della comunicazione è l'aspetto più rilevante del nuovo quadro culturale di riferimento, nonché l'elemento generativo della spinta a rielaborare una suo diverso problematico, protocollo teorico. Come nota K. Michael Hays, infatti: «[...] la critica ha fornito alla pratica architettonica il suo apparato ideologico ponendo non solo i termini del dibattito teorico, ma anche i parametri pratici di legittimità culturale».

La diversa percezione del mondo, che sembra ormai consistere in una serie di primi piani dalla durata effimera, è la causa dello stato di disorientamento che caratterizza la presente condizione della critica architettonica ed, anche, la ragione del paradosso che ne definisce la sua essenza, per il fatto che la sua stessa legittimazione scaturisce dal livello di «[...] performatività commisurata all'efficienza dei circuiti d'informazione, privati o pubblici, che riesce ad attivare».

L'assunzione delle aporie sopra enunciate porterà Manfredo Tafuri ad elaborare una posizione di radicale rifiuto della critica architettonica in favore della storia, che così riassumerà in un'intervista: «[...] esiste una prassi di scrittura sull'architettura in fieri, sull'architettura "viva", che non si vuol considerare storia e che quindi inventa per se l'appellativo di "critica", quasi fosse possibile una critica che non sia già di per se stessa storia. E' anche vero, d'altra parte, che è assolutamente impossibile far storia ogni qual volta si affronta un edificio modesto di un mediocre architetto in qualche parte del mondo: questo genera nelle riviste d'architettura una pletora di pagine scritte [...] che generalizzano un parlare d'architettura in termini astratti o vagamente filosofeggianti».

Tuttavia, allo stato attuale delle cose stante l'irreversibilità del sistema di comunicazione, è altrettanto innegabile la necessità della critica, in quanto, come nota Franco Purini, senza di essa la stessa architettura non potrebbe esistere; rimarrebbero altrimenti degli «[...] oggetti solitari, privati di quel tessuto di reciproche appartenenze, e di rimandi a categorie generali che non solo li unifica, ma ne determina l'esistenza come entità concettuali».

Detto questo, all'attività critica orientata nella ricerca di una possibile nuova identità entro una più concreta teoria della conoscenza, non rimane altro che individuare, tra l'esercizio critico rivolto all'attualità della produzione architettonica e l'attività storiografica, un percorso che punti ad una ricerca di reciprocità, e ad un arricchimento scambievole, aperto nei due sensi.

In questo modo, la lezione del contemporaneo sarà il risultato di una duplice intersezione tra una lettura/interpretazione degli eventi, rigorosa e articolata secondo uno specifico diagramma di problemi, ed una criticamente vigile sul fronte dell'attualità. E', dunque, necessario che l'intelligenza critica rivolta al presente diventi più sostanziosa, meno umorale, o improvvisata, ma sostenuta da un'approfondita conoscenza, e da una pratica storico-critica; e che l'esercizio storiografico, per parte sua, non risulti essere un'astratta, meccanica esposizione/elaborazione di eventi, ma una operazione più complessa, in quanto arricchita, riletta, approfondita, resa viva dal contatto con l'attualità.

LIBRI 2000/2022
Libri
Prospettiva Editrice, 2022
La vita scorre tranquilla nel piccolo centro di Collerupo dove il capitano dei carabinieri Ignazio Contavalle è stato trasferito da Parma. Il Teatro dell’Ulivo, fortemente voluto dal nuovo sindaco Fabio Albertino “…come l’indispensabile scintilla di... segue >>
Libri
Efesto, 2022
Il romanzo si compone di due storie che s’intersecano mantenendo però una loro autonomia. La prima prende inizio con l’impegno di Duilio, il protagonista del racconto a presentare, insieme a dei colleghi, un suo libro presso l’aula magna dell’Unive... segue >>
ARTICOLI 2000/2022
Articoli
La Stampa.it/blogs/culturanatura, N°, Aprile, 2013
Il nuovo polo culturale a Grottammare (Ascoli Piceno), la cui realizzazione è prevista per il 2016, sarà la prima opera costruita in Italia da Bernard Tschumi. A.N.I.M.A. è il nome che gli è stato dato: un acronimo formato da cinque parole - Arte, Na... segue >>
Articoli
La Stampa.it/blogs/culturanatura, N°0, Gennaio, 2013
Posto in un area al confine tra la periferia urbana di Cussignacco e la campagna, il Nuovo Bocciodromo Comunale Indoor (2003-2010), progettato da Studio Valle Architetti, è un volume dalle sagomature curvilinee che, per un verso, si staglia sullo sky... segue >>
Articoli
VEDUTE, N°1, giugno, 2011
Uno degli aspetti distintivi della personalità di De Lucchi è la capacità di svolgere, all’interno della sua attività di progettista, un insieme di mansioni in sé diverse che egli riesce a far coesistere in maniera strettamente interrelata. In effett... segue >>
Articoli
compasses, N°12, , 2010
Il Perm Museum XXI, progettato da Eric Owen Moss (2008) per il centro urbano di Perm, rappresenta un significativo segno della volontà dei suoi abitanti di innescare un processo di modernizzazione della loro città. La città russa, sorge alle pendic... segue >>