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Finnish Subtraction From Excesses
Rivista compasses N° 11
di , 2010
Autore: Michele Costanzo
Articoli Uno degli aspetti in cui si contraddistingue la nuova architettura finlandese è il suo sottrarsi agli eccessi, alle forzature formaliste insite nella progettazione contemporanea, per lasciare il posto ad un rapporto, profondamente sentito, con la natura e con l’uomo.
In questo senso le architetture di Lahdelma & Mahlamäki Architects, non tendono ad imporsi dal punto di vista iconico, ma per un loro profondo e studiato rapporto con il luogo e per l’attenzione e il senso della misura con cui tendono a definire gli spazi (pubblici o privati) in rapporto ad un’idea, profondamente radicata nella cultura finlandese, di vivibilità dei luoghi collettivi.
L’arco degli interessi di Lahdelma & Mahlamäki Architects, va dalla progettazione di nuovi edifici, al design, dal rinnovo/riutilizzo di vecchie costruzioni, alla progettazione a scala urbana, al progetto d’interni. Le opere di questo studio pur perseguendo un carattere di semplicità non mancano di incisività nella definizione della loro concezione spaziale/figurativa, funzionale e di attenzione alle esigenze della vita quotidiana, al miglioramento dello standard di vita dell’utente e le caratteristiche spaziali/ambientali del contesto.
Si potrebbe definire la produzione progettuale di Lahdelma & Mahlamäki Architects, quasi “silenziosa” in quanto basata su un repertorio formale scarno e diretto, ma fortemente arricchito da un’attenzione rivolta ai materiali naturali (come il legno e la pietra) o artificiali (come il vetro, l’acciaio, il cemento, il mattone) a cui bisogna aggiungere un sensibile e sapiente modo d’interpretarli. Ed, ancora, c’è da considerare l’abile uso della luce (naturale e artificiale) che conferisce profondità di senso ed equilibrata suggestione agli ambienti domestici, come pure, a quelli del lavoro, del tempo libero, dell’incontro, della cultura e d’altro ancora.
All’interno questo sintetico quadro, il Maritime Centre Vellamo a Kotka (2004-2009) costituisce un esempio rappresentativo della linea progettuale portata avanti dallo studio.
Si tratta di una struttura espositiva che ospita al suo interno due diversi organismi espositivi: il Museo marittimo finlandese ed il Museo di Kymenlaakso.
L’incarico progettuale proviene da un concorso bandito dalla città di Kotka nel 2004 e vinto da Lahdelma & Mahlamäki Architects; la proposta aveva come motto Hyöky [onda lunga]. Il profilo della costruzione, infatti, riprende il movimento di un’onda gigantesca che si solleva di fronte al mare aperto. L’idea progettuale è l’elaborazione in forma creativa e simbolica, di tale immagine che peraltro tende a porsi in stretto rapporto d’integrazione con il paesaggio. “L’immagine astratta della lunga onda che contraddistingue la sagoma del volume”, osservano gli architetti, “e il rivestimento delle facciate, progettate per catturare il luccichio dell’acqua, tendono a fornire una rappresentazione fisica del mare”.

Il progetto rappresenta il primo atto di un più vasto programma il cui obiettivo è quello di una radicale trasformazione l’area portuale in polo culturale. Per questa ragione esso si fa carico di svolgere una funzione configurativa di tipo strategico dell’intero contesto. La costruzione è destinata, così, a coesistere con altre attrezzature, quali: uno spazio polifunzionale, una multisala cinematografica, un terminal per traghetti e un porto turistico.
I due musei sono in grado di funzionare in modo indipendente. Il Museo marittimo finlandese occupa la zona centrale dell’organismo, all’interno di un suggestivo spazio che corrisponde all’intera altezza dell’edificio, attraversato solo da passerelle di collegamento. Il Museo di Kymenlaakso, è disposto invece lungo il lato verso il mare, mentre dalla parte opposta del volume architettonico, si trova uno spazio destinato esposizioni temporanee.
Con l’ingresso e il foyer tale insieme dà vita ad un’unità spaziale modellata da forme libere ottenute, ora con strutture di metallo e contraddistinte da un colore verde acido e vetro serigrafato, ora con superfici di quercia naturale trattate con differenti finiture.
Gli altri servizi che compongono la struttura espositiva sono: una biblioteca, situata a piano terra con ingresso separato, un auditorium di 250 posti, uno spazio vendita, un bar, un ristorante, delle sale per riunioni e seminari e gli uffici direttivi. 

Sulla copertura del volume è alloggiato un piano inclinato percorribile che da terra sale dolcemente fino al culmine dove si trova un tratto di gradonata, coperta da una pensilina di acciaio e vetro, che è uno spazio di sosta, utilizzabile per attività diverse: espositive o di spettacolo.

La struttura è realizzata con un sistema a telai, in acciaio con pilastri tubolari riempiti di calcestruzzo e travi scatolari anch’esse in acciaio, mentre la copertura è il risultato di una combinazione d’acciaio, vetro e alluminio. 
 


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