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| Il posto dell'architettura |
| Autore |
Michele Costanzo |
| Editore |
Efesto, 2022 |
Pagine |
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Il romanzo si compone di due storie che s’intersecano mantenendo però una loro autonomia.
La prima prende inizio con l’impegno di Duilio, il protagonista del racconto a presentare, insieme a dei colleghi, un suo libro presso l’aula magna dell’Università di Camerino. Poiché sta preparando un nuovo volume sull’architettura contemporanea nelle Marche, decide di cogliere l’occasione per passare qualche giorno in quella Regione, accompagnato da sua figlia Marisa, alla ricerca di alcuni progetti che lo possano interessare.
La seconda riguarda l’incontro di Duilio con gli edifici di cui era alla ricerca e con i luoghi in cui si trovano, che corrispondono a quelli della sua prima infanzia: essi susciteranno allora in Duilio dei ricordi che, nel corso del viaggio, comunicherà alla figlia.
L’arco temporale di queste rammemorazioni comprende all’incirca gli anni Quaranta, in cui è vissuto nelle Marche. Il primo periodo di tale decennio riguarda l’evento della guerra e poi ha inizio la fase della ricostruzione in cui prende forma nell’animo di tutti uno spirito di rinascita, una volontà di ricostruire insieme la città con un preciso intento collaborativo.
Il racconto, dunque, è un intreccio di storie vissute negli stessi luoghi ma in tempi diversi: la vita del presente e le memorie del passato. Lo sguardo del passato, però, è quello di un bambino e la sua visione in parte è filtrata dall’attenzione protettiva dei suoi genitori che vivono accanto a Duilio con spirito protettivo.
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